
Premio Scenario Periferie 2021
Finalista In-box 2023
Co-produzione di Campo Teatrale
Creato da Usine Baug
Con Claudia Russo, Ermanno Pingitore, Stefano Rocco
Luci e Tecnica : Emanuele Cavalcanti
PRESENTAZIONE
Vent’anni fa, una città sul mare, odore di basilico e lacrimogeni, in sottofondo Manu Chao e le esplosioni.
Il signor Canepa abita in centro storico, ma in quei giorni di luglio ha altre cose per la testa e se non fosse per i suoni e le grida che entrano dalle finestre non si accorgerebbe nemmeno di quello che accade di fuori.
Topi, piccoli e invisibili come fantasmi hanno invaso il palazzo ed ora se ne stanno li a sgranocchiare mele e carote. Bisogna liberarsene e in fretta, prima che arrivino gli ospiti…
Per chi c’era e per chi non c’era, dentro e fuori il teatro, nella piazza della nostra memoria, TOPI intreccia ricostruzione storica e invenzione scenica per raccontare, a vent’anni di distanza, il G8 di Genova: una delle ferite più gravi della recente storia italiana. Attraverso il gioco delle metafore, ricostruzioni sonore, testimonianze reali e personaggi inventati, TOPI offre una molteplicità di prospettive diverse per cercare di dare un senso, non solo a ciò che accadde in quei giorni di luglio, ma anche a ciò che continua ad accadere



è un librino che si propone di offrire una panoramica sulle non monogamie con un linguaggio accessibile ma, al tempo stesso, mantenendo un approccio radicale. Lә autorә criticano il sistema monogamo mettendo anche in evidenza l’intreccio con altri sistemi dominanti (in particolare, il sistema economico capitalista e il sistema di sesso/genere binario). Partendo da una prospettiva transfemminista e queer, il libro sottolinea anche il ruolo che le diverse normatività (mono-etero-amato) hanno nel plasmare la società e nel rafforzare lo stigma nei confronti delle persone poliamorose.
Un reading di poesie. Capsule di poesia ad elevato dosaggio somministrate al paziente senza prescrizione medica. Poesie da banco. Semplici integratori alimentari. Poesie su tutto. Dall’amore manipolatorio al delirio religioso transitando per il t.s.o politico e finendo con la santificazione del medico. Senza filo conduttore. Il filo conduttore non c’è. Non c’è più. È sparito. Scomparso insieme all’addio al calcio di Marco Van Basten. Giovan Bartolo Botta. Nato a Belo Horizonte (Brasile), anno di grazia 1981. Cuspide. Diseducazione cuneese. Attore teatrale. Un attore qualunque. Esponente della corrente teatrale ipocondriaca. Ultras teatro a guardia di una fede. Produzioni Nostrane la sezione. Inizio attività di guitto con la compagnia Talli Ruggeri, successivamente lo ritroviamo in piccoli cammei nella compagnia Valli De Lullo Falk Albani Guarnieri. Per alcuni anni porge la battuta al grande Salvo Randone con religioso silenzio. Ha recitato con i più grandi. Romolo Valli, Salvo Randone, Paolo Stoppa, Tino Buazzelli, Lilla Brignone, Adelaide Ristori, Erminio Macario, Ermete Zacconi, Renzo Ricci, Elsa Albani e l’intramontabile Gustavo Modena. Peccato che loro non se ne siano mai accorti. 


