Venerdì 2 Giugno Ore 15:30 – Occupazione Via del Leone
La piattaforma 21
di Mattia Pagliarulo
• Piattaforma 21 – 3° astropelago – Anno 230
Giornata densa di raggi.
Un ragazzino esce dal Palazzo del Quartiere e cavalcando un astrobus si reca in mensa. Riceve una telefonata.
«Ehi ciao, si sono alla mensa. Eh? Ah ok, ganzo!»
• Piattaforma 21 – 3° astropelago – Anno 215
Carl, Seconda e Gerd (si legge Gherd!) si conoscono da sempre. Tutti e tre sono cresciuti giocando insieme all’ombra di uno dei tanti condomini della P.A. (Palazzinaro Associati) nella zona astroletaria della 21, fuori dalla cinta muraria.
Una volta finita la scuola all’Astroletarservices e non potendosi permettere la permanenza sull’Isola Universitaria, Carl, Seconda e Gerd (si legge Gherd!) decidono di andare a vivere insieme in un appartamento della P.A.
Carl lavora alla Disheat Luxervice, Seconda in un deposito ELDÄS e Gerd è disoccupato.
Riusciranno a pagare l’affitto? No.
“La piattaforma 21” è la ventunesima isola del 3° astropelago di un universo altro. “La piattaforma 21” è anche il primo fumetto di più di una pagina (trenta) di Mattia Pagliarulo, che racconta la travagliata storia di quest’isola astrale, delle sue classi e di tre ragazzi, nati in quella sbagliata.
Finalmente online il programma completo del Festival!
MERCOLEDI’ 1 GIUGNO – CSA NEXT EMERSON
– h. 20: Cena
– h. 21: Presentazione del fumetto “Lui e l’Orso” con l’autore Salvatore Callerami
– h. 22: Presentazione del libro “Comix Riot” con l’autrice Gaia Cocchi
– h. 23: Serata Hip Hop con: Funkbräu, Overkill Army, Effementi, MC Ninjaz
– Closing DJ Set: Numa Crew Chiusura h. 2.30
GIOVEDI’ 2 GIUGNO – PIAZZA TASSO / OCCUPAZIONE DI VIA DEL LEONE
– Dalle h. 12: Pranzo in piazza
– A seguire:
Live painting su supporti vari
Torneo di basket 3vs3
Torneo di calcetto
– DUB Dj Set: Disco Rebel Foundation
VENERDI’ 3 GIUGNO – LA POLVERIERA SPAZIO COMUNE
– Dalle h. 15 e per tutta la giornata:
Jam session a 360°: musica / reading / open mic – porta il tuo strumento, o un testo da leggere, o quello che ti senti – con Segugi Infernali del Purgatorio, Lamiere, Grippo Misto
Live painting
Banchini di riviste e pubblicazioni indipendenti
– h. 15: Machine Funk: Jam-laboratorio di musica elettronica.
– h. 16: Presentazione del libro “diSegni Ribelli” con l’autrice Milena Prestia
– h. 17: Chiacchierata su “La forza del segno”, un approfondimento sulle nuove forme di street art, a cura dell’Archivio 68
– h. 19: Aperitivo/cena
– h. 20: Spettacolo di Othavio, “Reading dal latobesodellafazenda”
SABATO 4 GIUGNO – OCCUPAZIONE DI VIA TOSELLI 2
– Dalle h. 14 e fino a sera: Tattoo Convention & Comix Expo!
– Live sketching
– h. 15: Concerto cosplay di Nana
– h. 16: Presentazione del fumetto “Piattaforma 21” con l’autore Mattia Pagliarulo
– h. 17: Jam Hip Hop pomeridiana a cura di Mo’fire Movement con Local Artists
– h. 19: Asta delle opere realizzate nel corso delle giornate
– h. 20: Aperitivo/cena
– h. 21: Ancora Hip Hop con Mo’fire Movement
– h. 23: Breakbeat, Dubstep, Drum’n’Bass con Inner City Jungle
DOMENICA 5 GIUGNO – OCCUPAZIONE DI VIA TOSELLI 2
– Dalle h. 14: e fino a sera: Tattoo Convention & Comix Expo!
– h. 15: Presentazione di “Franti. Perché era lì. Antistorie da una band non classificata” con gli autori del collettivo Cani Bastardi
– h. 16: Giornata punk/hc con gruppi locali + Zarr
– h. 17.30 Presentazione de “Il potere sovversivo della carta” con l’autrice Sara Pavan
***TUTTI I GIORNI: Mostre, autoproduzioni, arte random, bella gente***
Comix Riot il Graphic novel come forma di arte politica
di Gaia Cocchi
(Bordeaux)
Il Graphic Novel è unanimemente riconosciuto come genere letterario e forma artistica autonoma, dotata di un vero e proprio linguaggio, espressione della nostra società sempre più visuale e dipendente dalle immagini. I diversi esempi di Graphic Novel rappresentano una cultura artistica globale che mette d’accordo i lettori senza distinzione di età, livello culturale e classe sociale di appartenenza. Le graphic novel parlano di tutto e di tutti: di Carlo Giuliani e di Federico Aldrovandi, dei partigiani e dei patrioti del Risorgimento, della strage della Stazione di Bologna e di quella del Vajont, di Stefano Cucchi e di Valpreda: un oceano di tavole, nuvole e vignette nel quale risulta spesso difficile orientarsi. Il saggio si pone come un utile strumento, definendo categorie interpretative e stilistiche in modo agile e coinvolgente. Il tutto è impreziosito dalla copertina e dalla sagace prefazione di Zerocalcare, uno degli artisti più prestigiosi del settore.
Una raccolta di dodici interviste in forma narrativa sulla nuova scena del fumetto italiano indipendente e autoprodotto. La mappatura di un rinascimento dopo una lunga crisi trascorsa a elaborare l’eredità della mitica stagione delle riviste degli anni settanta e ottanta.
Le esperienze dei fumettisti restituiscono le coordinate di una fitta rete di contatti – tra festival, collettivi di autori e circuiti alternativi – che attraversa mezza Europa con incursioni oltreoceano. Un movimento reso immediato e orizzontale dall’utilizzo del web che rimane però strumento e non diviene alternativa alla carta. Nonostante l’importanza di siti, blog, social network, vendite online e crowdfunding, è attorno all’amore per l’oggetto libro, sia esso stampato in semplici fotocopie o in raffinate serigrafie a tiratura limitata, che si concentrano tutti gli sforzi di queste personalità così diverse tra loro per temi, stili e percorsi formativi.
Il potere sovversivo della carta dimostra come il settore dei fumetti sia uno dei pochi ambiti culturali in cui, in termini di pubblico o qualità di stampa, non sussiste un reale divario tra underground e mainstream. Ciò che cambia sono i contenuti, il modo di raccontare, il rapporto diretto con i lettori e la determinazione a creare dal foglio bianco un tessuto ipertestuale di segnali ribelli e una libera comunità senza confini. Prefazione di Davide Toffolo
Franti. Perché era lì Antistoria da una band non classificata
a cura di Cani Bastardi
(Nautilus Autoproduzioni)
Franti è il nome di un personaggio del libro Cuore: quello che rompe i vetri, fa uscire matto il maestro, ride quando il re d’italia muore. Franti è fuori dalla scuola, ma non è morto e si muove nell’ombra.
Uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re, e Franti rise
(Edmondo De Amicis, “Cuore”)
Nel ’76 tre studenti a Torino mettono su un complesso. Lo chiamano Franti, bastardi loro, bastardo lui, suonano mettendo dentro tutto quello che incrociano, musiche, poesie, film, cartoni animati, cortei, gioia, rabbia, camionette della polizia, sassi volanti, lacrimogeni, gonne a fiori, capelli lunghi, Pavese, Dostoevskij e Che Guevara. Altri si uniscono, altri se ne vanno, ma sempre avanti a scrivere canzoni, incidere dischi, suonare dal vivo, non solo per portare avanti l’idea della libertà e dell’indipendenza, ma per vivere, vivere la musica, e vivere la vita, senza forzature e senza scadenze. Franti diventa una formazione variabile che sperimenta varie forme espressive senza nessuna concezione o reverenza verso qualunque stile o moda. Come dicono loro: “Noi siamo un gruppo musicale autonomamente definitosi, nella misura in cui reputiamo la cultura antagonista nei contenuti e, soprattutto, nelle forme uno specifico motore rivoluzionario del movimento. Pensare, discutere, suonare, scrivere, sperimentare cose che hanno sempre fatto parte del nostro modo di essere come collettivo di persone, in questi anni fuori da ogni business e logica di mercato.”
Se la musica di Franti è un giardino immaginario, questo libro è la biografia immaginale di una band inclassificabile, sospinta dalle voci di poeti, esploratori, musicisti, delinquenti, centravanti, iconoclasti, anarchici, invisibili, perché Franti era lì e chiede di essere testimoniato attraverso quindici pietre/capitoli tra anarchia, montagne ribelli, l’India misteriosa, free-jazz, posti occupati, lunghi viaggi in macchina, sogni, suoni che scorrono tra le parole stampate, che rimbalzano sui due punti, si insinuano tra le virgolette. Oltre che una band, Franti è uno spirito eponimo della Torino anni ’80 che ha attraversato club, scantinati e cortei, che resiste nei decenni per quanto fosse di giorno in giorno sempre più intangibile, quasi volesse scomparire dietro questa raffica di insegne luminose e slogan ipertrofici, per esser così ritrovato oggi e decifrato come un corpo creduto perso, esplodendo di nuovo tutto il suo potenziale rivelatore di pratiche, esperienze e umori che hanno sempre rifiutato di pensare alla musica come a un bene di consumo, ma come a qualcosa di sonoramente libero.
Allegato al libro un DVD omaggio curato da Claudio Paletto, che raccoglie tracce audio inedite e filmati prevalentemente di West Front Video (sigla per autoproduzioni video creata negli ’80 da Claudio Paletto & Mimmo Calopresti), concerti di Franti e varie formazioni successive e parallele (Kina, Ishi, Environs, Il Lungo Addio), piccoli film sperimentali su Franti, Franti a Torino, Rock contro il nucleare, i detenuti politici nel quinto braccio del carcere Le Nuove e altre visioni di quegli anni, con quello spirito.