Spettacolo di tessuti aerei e danza

DOMENICA 9 GIUGNO H 19: Spettacolo di tessuti aerei e danza.

“Resteremo qui
Noi custodiremo l’ombra del fico e degli olivi[.]
Se saremo assetati spremeremo il deserto
E mangeremo polvere se avremo fame
Ma non ci muoveremo!
Qui abbiamo un presente, un passato e un futuro…”
(poesia di Tawfik Zayyad)

Come gruppo di artisti circensi abbiamo deciso di aderire a una campagna internazionale che mira a sostenere il lavoro delle scuole di circo palestinesi, a Gaza e in Cisgiordania ma anche nei campi profughi dislocati in altri territori. Tramite questa campagna si può raccogliere fondi, sensibilizzare e informare su questa tematica. Questa volta abbiamo decisori di creare una performance rievocativa della guerra, a livello sonoro e visivo..è difficile perché nessuno di noi sa cosa sia la guerra davvero. Questo spettacolo è stato creato ad hoc per il festival Inchiostri Ribelli e sarà la domenica come spettacolo di chiusura. Vi aspettiamo alle 19!
Se cercate più informazioni sulla campagna le potete trovare sul sito dell’associazione Altrocirco/circusforpalestine.

Marahò in concerto

DOMENICA 9 GIUGNO H16:30 @ Occupazione Via Incontri 2: Concerto dei Marahò – folklore sudamericano, world music, bossa nova, musica popolare brasiliana.

Joaquin Cornejo: chitarra/voce
Margherita Lavosi: voce

Margherita Lavosi e Joaquin Cornejo arrangiano ed interpretano in maniera personale il cuore caldo, sensuale, variopinto e malinconico che emerge prepotente da una conoscenza attenta della musica popolare di quell’immenso Paese che è il Brasile, culturalmente ricchissimo e mutevole.

Usine Baug – Un viaggio che non abbiamo fatto

GIOVEDì 6 GIUGNO H18:30 @ NextEmerson: Usine Baug – Un viaggio che non abbiamo fatto.

Un viaggio che non abbiamo fatto è un’installazione vivente e partecipata in cui il pubblico è invitato a viaggiare in luoghi diversi e ad interagire con persone presenti nello stesso spazio oppure a distanza. È un’installazione soggetta a variazioni, è composta da moduli/isole che possono cambiare, evolvere, se ne possono aggiungere o perdere.
Questa è la tappa di un viaggio, una finestra aperta, un nodo di relazioni, una forma istantanea della casualità degli incontri. Il mondo cambia continuamente, cambiamo noi, incontriamo nuove persone, il fatto stesso di portare in giro questa installazione/performance la modifica come ogni essere vivente cambia nel corso della vita. Lo spazio in cui avviene è spazio di precipitazione in cui il flusso continuo di eventi, incontri, pensieri, visioni… prende forma concreta per poter interagire, cristallizza in
qualcosa che dev’essere superato per provocare altri cambiamenti.

Nella sua prima realizzazione, Un viaggio che non abbiamo fatto era composto di 8 spazi.

Invito a cena: una grande tenda al centro della sala è stata organizzata come la sala di un piccolo ristorante o di un salotto di casa pronto ad accogliere una ventina di ospiti. Sui tavoli sono disposti pane e za’atar, davanti ai tavoli una televisione, sullo schermo Fidaa Abuhamdiya in collegamento in diretta da Ramallah. Fidaa è una cuoca e performer palestinese (autrice tra l’altro di Pop Palestine), quando il pubblico entra lei li accoglie e comincia a raccontare ricette, storie legate al cibo, tradizioni della cucina e della cultura palestinese. Il pubblico interagisce, c’è scambio con lei, si chiacchiera come se fossimo nel suo salotto. (La conversazione si svolge in italiano).

Finestre aperte: in un luogo appartato sono messi a disposizione 4 computer, su ciascun computer una videochiamata aperta, dall’altra parte c’è una persona in collegamento in diretta dalla Cisgiordania. Il pubblico ha la possibilità di sedersi e chiacchierare, uno alla volta. L’unica richiesta è che la conversazione parta da una domanda posta al pubblico: «perché ti interessa la Palestina?». (Le conversazioni si svolgono in inglese)

Parole di pietra: un mucchio di calcinacci su cui sono scritti pezzi di poesie di autori e autrici palestinesi, altre pietre bianche. Intorno ci sono dei pennarelli, il pubblico può leggere ma soprattutto scrivere e disegnare sulle pietre, poi prenderle, metterle in tasca abbandonarle in giro per la città.

Voci d’istanti: dei lettori mp3 con cuffie e un codice QR sono messi a disposizione per poter ascoltare testi di poesie palestinesi (Mahmud Darwish, Fadwa Tuqan, Tawfiq Zayyad, Fatena al-Ghurra). Le poesie sono registrate in arabo, sul tavolo sono presenti i testi in arabo con traduzione in italiano.

Ricordi di carta prende spunto da un’iniziativa (Gaza monologues) dell’Ashtar Theatre di Ramallah. Il teatro ha messo a disposizione dei testi scritti da ragazzi e ragazze tra i 10 e i 16 anni durante una delle numerose invasioni di Gaza. Da questi testi è nato uno spettacolo portato in giro da Ashtar theatre, ma gli eventi degli ultimi mesi hanno cambiato radicalmente la vita di tutto un popolo, il teatro allora ha messo a disposizione questi testi perché fossero letti il più possibile nel mondo e tantissimi gruppi hanno raccolto l’invito.
Qui proponiamo un momento di lettura collettiva: i testi saranno messi a disposizione, ci sarà un microfono, chiunque vorrà potrà prendere uno dei testi, prendere il microfono e leggere. La sua voce sarà poi ritrasmessa in sala mescolata ai suoni di «paesaggi sonori».

Paesaggi sonori: un mix di musica, soundscapes e field recordings dalla palestina, i suoni escono da fonti sonore diverse e dislocate in punti diversi dello spazio. Muovendosi i suoni cambiano, si mescolano interagiscono in modo diverso creando paesaggi sonori e stimolando immaginari. Un tablet con aperto il Palestinian Sound Archive di Majazz Project è a disposizione del pubblico che puo’ scegliere cosa ascoltare tra moltissimi dischi di produzione palestinese di ogni epoca e field recordings che restituiscono fotografie sonore dei paesaggi culturali palestinesi. Alle pareti sono appesi manifesti promozionali «Visit Palestine», agli originali sono accostate le versioni modificate da artisti contemporanei.

Letters to Gaza, un’altra proposta di Ashtar theatre che abbiamo deciso di raccogliere. Su dei tavoli sono messe a disposizione delle cartoline e delle penne, il pubblico è invitato a scrivere una lettera a Gaza, queste lettere/cartoline saranno poi spedite in Palestina
(fisicamente o virtualmente attraverso le pagine social di Ashtar theatre).

Schermi, una selezione di cortometraggi di registi e registe palestinesi, tra finzione e realtà per raccontare la Palestina in immagini, movimenti e parole. I films sono proiettati su schermi televisivi posizionati in salotti ricostruiti, tra divani, tappeti e cuscini

https://www.usinebaug.com/

Workshop di legatoria artistica

SABATO 8 GIUGNO H16-18 @ Occupazione Via Incontri 2: Workshop di legatoria artistica a cura di Tamara.

Costruisci il tuo sketchbook!
Seguendo le orme di una rilegatura che nasce nel medioevo realizzerai un taccuino in cui i fascicoli sono rilegati singolarmente, in cui il filo rimane visibile all’esterno del libro. Variando le alternanze di fili colorati il dorso diventa parte integrante del design dello sketchbook.

Giorgio Canali in corcerto – Rossosolo live

SABATO 8 GIUGNO H22 @ Occupazione Via Incontri 2: Concerto di Giorgio Canali, Rossosolo live.

Chitarrista, cantautore, produttore discografico e ingegnere del suono italiano. Dalla fine degli anni 70′ inizia a frequentare la scena musicale romagnola, dal punk delle prime esperienze con Potemkin alla ricerca sonora e alle sperimentazioni elettro/elettroniche con Roberto Zoli e Politrio nel panorama in fermento della musica anarco/indipendente di quegli anni, impara ad avere a che fare con il lato tecnico della cosa. È infatti come tecnico del suono che arriva a collaborare a fianco di gruppi quali PFM, Litfiba e CCCP Fedeli alla linea. Entra come chitarrista nella formazione di questi ultimi e nelle  successive reincarnazioni (CSI e PGR), per poi avviare la carriera solista accompagnato da una propria band, i Rossofuoco, e affermarsi anche come produttore discografico. Nel 1999 realizza la colonna sonora per il film Guardami di Davide Ferrario, con il quale realizza diverse collaborazioni. Nello stesso anno lavora
come produttore al primo omonimo album dei Verdena.

Canali è considerato una delle maggiori realtà del rock alternativo italiano, per qualità e carisma, testi lucidi e potenti, impatto sonoro. “Pericolo giallo” è Il suo ultimo album.

Spettacolo teatrale “Le api” a cura di compagnia Unanime

VENERDI 7 GIUGNO H 21 @Occupazione via incontri 2 spettacolo teatrale “LE API” a cura di compagnia Unanime

Lo spettacolo si districa nella messa in scena di tre quadri, ognuno dei quali pone l’attenzione su un aspetto diverso del tema lavoro. Il quadro che verrà rappresentato il 7 giugno racconta delle condizioni di sfruttamento e pericolosità psicologica e fisica a cui spesso alcune categorie di lavoratori sono costretti per poter sopravvivere.
Il titolo vuole mettere a confronto l’ape, che rende possibile la continuazione del nostro ecosistema, con l’uomo lavoratore, che allo stesso modo rende possibile il sistema economico sociale. Cosa succederebbe se l’uomo vittima di condizioni inumane smettesse di prendere parte a questo sistema?

Presentazione del volume illustrato “controCANTO, movimenti sociali e cura del conflitto”

RICERCHE, APPUNTI, TRACCE PER RACCONTARE COME I MOVIMENTI CONTRIBUISCONO A RIDEFINIRE LO SPAZIO PUBBLICO.

controCANTO – movimenti sociali e cura del conflitto – è un prodotto creato e pubblicato dall’Officina editoriale Morsi Editore alla fine del 2023, grazie al progetto Orizzonti del Polo del ‘900 realizzato dal Centro studi Piero Gobetti con Arci Torino, Fondazione Istituto Antonio Gramsci, Unione culturale Franco Antonicelli in collaborazione con il Collettivo Stasis.

Il progetto è nato per indagare l’immaginario politico e sociale degli anni 2000 con ricerche dedicate al Movimento dei Movimenti, Onda Anomala, Movimento NO TAV in dialogo con illustrazioni originali e un’installazione multimediale presentata al Polo del ‘900.

Il Collettivo Stasi e Morsi Editore hanno collaborato nella ricerca degli illustratori che hanno dato vita a delle immagini che narrano a loro modo i protagonisti del progetto. L’open call è stata seguita da un processo che ha visto coinvolt3 le artist3 in collaborazione con le ricercatric3.

controCANTO rappresenta non solo una sfida a raccontare i movimenti ma anche le nostre generazioni. Gli squarci, qui narrati, sulla storia recente convergono su un punto centrale: la salute di una democrazia si misura anche e soprattutto dalla sua capacità di dare spazio al conflitto politico e di farlo durare.
Non c’è politica democratica senza prospettive alternative che si organizzano in corpi collettivi e che propongono nuovi modi di abitare gli spazi. Fra gli insegnamenti dei movimenti di quegli anni questo resta uno dei più preziosi, ne parleremo con gli autori e Morsi Editore.

Presentazione del romanzo “Untori” di Gennaro Ascione, con l’autore

Dopo averci offerto con il suo primo romanzo “Vendi Napoli e poi muori” uno sguardo lungimirante su una Napoli del domani, all’insegna di gentrificazione e “napoletanità”, Gennaro Ascione ci regala un’altra immagine della sua città: Nella Napoli rinascimentale sconvolta da un misterioso morbo, due ambigui figuri sono accusati di essere untori. Sulle loro tracce, una giustizia vacillante incaricata di condurli nella chiesa sconsacrata adibita a tribunale, dove li attende il clamore del giudizio popolare. Tra intrighi, equivoci e colpi di scena, la ricerca della verità si trasforma in un affresco dei tempi che getta luce sulla nostra contemporaneità. Scritta in una lingua inventata, tra prosa, metro e rima, all’incrocio tra italiano del ‘500, napoletano, spagnolo, veneziano e latino, questa storia si racconta e si tramanda di bardo in bardo, a voce alta.